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Manica del Mosca
Tra il 1832 e il 1833, l’ingegnere-architetto Carlo Bernardo Mosca viene incaricato di realizzare il completamento dell’area nord del complesso delle scuderie.
L’edificio, terminato entro 1837 e comunemente denominato “manica del Mosca”, si inserisce a F tra la Cavallerizza alfieriana e i Giardini Reali e si presenta come struttura massiccia, articolata al piano terreno in un’imponente aula voltata per il ricovero dei cavalli con fronte porticato e tre piani soprastanti per le abitazioni di servizio.
La soluzione progettuale per questa scuderia-residenza risponde in manera unitaria a un insieme di spazi e costruzioni cresciuti disordinatamente nel tempo, si configura come un corpo compatto e funzionale, ma fuori scala rispetto all’impianto seicentesco, di cui richiama, per via dell’allineamento alle Segreterie di Stato (Prefettura) e all’Archivio, la lunga stecca longitudinale della Grande Galleria prefigurata da Amedeo di Castellamonte.