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Scuderie e maneggi

Secondo l’idea progettuale dell’architetto ducale Amedeo di Castellamonte, scuderie e maneggi avrebbero dovuto estendersi dietro l’edificio appositamente costruito per ospitare l’Accademia Reale, configurandosi come un sistema di quattro cortili ripartiti da bracci disposti a croce e interconnessi al centro da una torre ottagonale di snodo.

Così appare il complesso nelle incisioni del Theatrum Sabaudiae, che in genere forniscono, però, le previsioni dei progetti e non l’esito di cantieri.

E infatti, mentre i quattro bracci delle scuderie e parte delle maniche di chiusura dei cortili sull’odierna via Verdi risultano completati entro il 1687, la torre al centro della croce non verrà mai elevata e lo spazio ottagonale, definito Rotonda castellamontiana, rimarrà un cortile di collegamento fino al 1840 quando, su progetto di Ernesto Melano, verrà coperto con una volta ribassata a otto spicchi con lucernario.

Le mutate esigenze della corte e l’adeguamento delle strutture a nuove funzioni determinarono continui e molteplici interventi su questa specifica area di cui il più vistoso è sicuramente l’abbattimento del braccio di scuderia est per la costruzione della Cavallerizza Reale, detta alfieriana.