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Accademia Reale

Nella Zona di Comando si trovavano due istituzioni educative: l’Accademia Reale e la Paggeria, entrambe create con lo scopo principale di formare il futuro ceto dirigente dello stato sabaudo.

L’Accademia Reale, avviata nel 1677 dalla madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, aveva il compito di educare i giovani membri della nobiltà perlopiù piemontese, ma non mancavano studenti italiani ed europei.

Dal 1680 l’istituzione risulta insediata nell’edificio ideato dall’architetto ducale Amedeo di Castellamonte e costituito, almeno a livello di progetto, da un corpo centrale e due ali laterali affacciate su una corte quadrata e porticata su tre lati. Il complesso avrebbe dovuto collegarsi al Palazzo Reale tramite la Grande Galleria, dedicata al duca Carlo Emanuele II, tracciata solo nelle fondamenta.

Tra il 1731 e il 1734 Filippo Juvarra rimodella l’ala nord dell’edificio dell’Accademia per far posto agli Archivi di Corte mentre Benedetto Alfieri nel 1740 completa la chiusura verso piazza Castello (ovest) con la costruzione del Teatro Regio.

Questo assetto architettonico rimarrà sostanzialmente stabile fino alla Seconda Guerra Mondiale quando i bombardamenti danneggeranno gravemente le strutture che, negli anni Cinquanta del Novecento, verranno abbattute per lasciare spazio al nuovo Teatro Regio su progetto di Carlo Mollino. Il piccolo cortile oggi esistente fra il fianco del Teatro Regio e la facciata dell’Archivio di Stato è l’unico brano superstite della corte d’onore dell’Accademia Reale.